Gita fuoriporta a Modena con visita guidata in acetaia, dove natura e tradizione si uniscono

Con l’arrivo della bella stagione comincia a farsi sentire il desiderio di un gita fuoriporta. Il nostro Paese è ricco di attrazioni, ma nelle prossime righe vedremo insieme come una visita guidata in acetaia a Modena possa rappresentare un’ottima scelta in tal senso. 

Acetaia di Modena: un viaggio tra sapori e tradizione

L’aceto balsamico di Modena rappresenta un’eccellenza, e questo discorso non è valido solamente per l’Emilia Romagna, ma per tutto il nostro Paese. D’altronde l’aceto balsamico è capace di esaltare qualsiasi piatto, da quelli con i gusti più forti a quelli più invece più delicati e raffinati. L’amore e la passione per questo prodotto, all’acetaia Marchi si tramandano di generazione in generazione dal 1910. 

L’obiettivo dell’acetaia è sempre stato quello di far conoscere l’aceto balsamico nel mondo, quindi di esportarlo, partecipando per questo motivo a numerose fiere e convegni. All’interno dell’acetaia a Modena è possibile comprendere come si svolge l’intero processo produttivo attraverso le visite guidate. Nel dettaglio le tipologie di visite guidate sono due:

  • La Tipica. La visita inizia con una passeggiata rilassante e piacevole nel vigneto, che proseguirà in acetaia con lo scopo di scoprire l’intero processo produttivo. Nella prima sala verranno illustrati tutti gli step della produzione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, fino ad arrivare a sviscerare tutti i segreti dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, uno dei prodotti di punta dell’intero territorio. Alla fine del percorso sarà possibile assaggiare il vero Oro Nero di Modena. La visita avrà termine nella Bottega del balsamico, dove sarà possibile acquistare l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P., l’Aceto Balsamico di Modena I.G.P., e altri prodotti tipici del territorio modenese selezionati. 
  • La Tradizionale. In aggiunta al percorso della visita Tipica, è possibile fare un’esperienza enogastronomica d’eccellenza. I protagonisti di tale esperienza sarno alcuni prodotti tipici del territorio, tra cui lasagne al ragù, tigelle con pesto di lardo, prosciutto, salame, marmellata, Nutella, Dessert di stagione con Aceto Balsamico Tradizionale e Lambrusco

Aceto Balsamico di Modena: differenza tra IGP e Tradizionale DOP

A questo punto è necessario approfondire quali siano le diversità tra le due tipologie di aceto balsamico più rinomate. Numerose sono le differenze tra il tradizionale e l’IGP, ma in cima alla lista troviamo gli ingredienti. Per l’IGP infatti, sono aceto di vino e mosto cotto, mentre per il tradizionale DOP solamente mosto cotto. Questo è il motivo per cui l’Aceto Balsamico di Modena IGP è utilizzato per la cucina quotidiana magari per condire carne pesce o verdure.

L’aceto Tradizionale DOP invece, viene usato solo a crudo e a gocce come rifinitura. In entrambe le situazioni però, il prodotto deve superare precisi controlli ed analisi chimiche ed organolettiche. Ma quali le particolarità che che li contraddistinguono?

  • Affinamento e invecchiamento. L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP segue un processo piuttosto lungo, dove l’invecchiamento è di minimo 12 anni. Per quanto riguarda l’Aceto Balsamico di Modena IGP invece, la tempistica è decisamente inferiore, e pari a 60 giorni in una sola botte solitamente in rovere senza che sia necessario alcun travaso.

Imbottigliamento. L’aceto IGP può essere imbottigliato in bottiglie di vetro senza alcun obbligo di forme definite. L’aceto tradizionale DOP invece, è imbottigliato esclusivamente presso il centro autorizzato e certificato in bottiglia in vetro da 100 ml. La bottiglia dovrà avere una forma sferica con base rettangolare.

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