Ogni quanto è necessario pulire la caldaia?

Effettuare una manutenzione della propria caldaia con la giusta frequenza non solo permette di rispettare le normative ed evitare eventuali multe, ma ne migliora anche l’efficienza. Far controllare e pulire la caldaia nelle tempistiche determinate dalla legge consente di allungare la vita dell’impianto di riscaldamento, mantenendo anche i consumi al minimo possibile.

In questo modo si evitano eccessive dispersioni di calore ed il rischio di avere una combustione all’interno del bruciatore (che provocherebbe un maggiore inquinamento ambientale, ed uno spreco di energia) non completa. I controlli e la manutenzione devono essere effettuati da personale certificato, che possa rilasciare una certificazione di idoneità della caldaia a lavori effettuati.

Manutenzione caldaia: tempistiche in base alla tipologia

Le tempistiche per eseguire una corretta manutenzione della caldaia variano in base alla tipologia di riferimento :

  • Caldaie a biomassa o combustibile liquido: le caldaie a biomassa, ossia quelle alimentate da legna, pellet o oltre forme di combustibile diverse da metano e GPL devono essere controllate annualmente. Questa cadenza regolare è dovuta al fatto che i fumi liberati da questi impianti potrebbero contenere alte quantità di particolato, ossia polveri sottilissime che rimangono in sospensione nell’aria e possono avere effetti dannosi anche gravi sulla salute. Affinché le emissioni di polveri siano minime e l’efficienza energetica massima, occorre effettuare una pulizia annuale del bruciatore ed un controllo ai fumi di scarico per valutarne la pericolosità;
  • Caldaie a gas: le normative riguardanti gli impianti a gas fanno distinzione in base all’età della caldaia. Macchine installate più di 8 anni fa necessitano di controlli e pulizia ogni 2 anni, mentre quelle più recenti devono essere sottoposte a manutenzione ogni 4 anni soltanto. C’è poi da aggiungere che esiste una categorizzazione ulteriore per quanto riguarda gli impianti installati nel corso degli ultimi 8 anni. Infatti essi vanno differenziati in due categorie, ossia B (a camera aperta e tiraggio naturale) e C (a tiraggio forzato, con scambio d’aria con l’esterno). Le caldaie facenti parte della categoria B sono le meno comuni, ossia quelle da inserire all’interno di ambienti ben ventilati o all’esterno delle strutture. Esse devono essere controllate e sottoposte a manutenzione ogni due anni, proprio come quelle installate da più di 8 anni. Le caldaie in categoria B, le più comuni per uso domestico e che spesso vengono inserite nel sottotetto, sono quelle che richiedono manutenzione ogni quattro anni soltanto (e poi ogni due superati gli 8 anni dalla data di installazione);
  • Caldaia a condensazione: con recupero di energia tramite i fumi di scarico, richiede un’ispezione ogni due anni in quanto la pulizia è ancora più fondamentale per mantenere un’alta efficienza energetica.

Quanto costa la manutenzione di una caldaia?

Come già anticipato, la manutenzione deve essere effettuata da ditte specializzate, avvalendosi di persone che possano rilasciare le certificazioni necessarie, come i tecnici del servizio di assistenza caldaie attivo a Torino, azienda di riferimento nel settore, con un’esperienza decennale.

Una revisione completa ha un costo che va dai 60 ai 100 euro (in media), leggermente più alto nelle caldaie a condensazione a causa della loro complessità. Il controllo dei fumi di scarico ha un costo che può arrivare fino a 150 euro, variabile a seconda della tipologia di impianto e delle spese accessorie ad esso legato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *